- Maggio 24, 2015
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Il poeta Fabio Pusterla e alla sua destra il responsabile della sezione di italianistica della ZHAW, Vittorio Panicara.
Venerdì scorso si è tenuto, in collaborazione con l’istituto di traduzione e interpretazione ZHAW-IUED di Winterthur e presso i locali della stessa, l’atteso incontro con il poeta e saggista Fabio Pusterla. Il prof. Pusterla ci ha proposto una selezione di letture poetiche tratte dalle sue raccolte, da lui stesse introdotte e commentate: L’impressione è quella di una poesia “in prosa” dal linguaggio fortemente espressivo, scarno e accessibile, connotato da forti contenuti civili ma al tempo stesso venato dall’attenzione alla semplicità del quotidiano.
Il discorso si è poi spostato sulla poesia in generale: cambiamenti nella poesia a partire dalla seconda metà del secolo scorso, nuove tendenze e prospettive.
L’incontro, seguito da una ventina di soci, si è poi concluso con una serie di domande del pubblico a cui il Nostro ha risposto offrendo ulteriore interessanti spunti di riflessione.
Tra i libri di Fabio Pusterla ricordiamo: Concessione all’inverno (Casagrande, 1985), Bocktsten (Marcos y Marcos 1989), Le cose senza storia (ivi, 1994), Pietra sangue (ivi, 1999), Folla sommersa (ivi, 2004), Il nervo di Arnold (ivi, 2007), Una goccia di splendore (Casagrande, 2008), Quando Chiasso era in Irlanda, e altre avventure tra libri e realtà (ivi, 2012), Corpo stellare (Marcos y Marcos, 2010). Parte della sua opera è raccolta nel volume antologico Le terre emerse (Einaudi, 2009).
Da pochissimo è apparso il suo nuovo libro di poesia, presso l’editore Marcos y Marcos; si intitola Argéman. La sua opera è tradotta in molte lingue, in volume, in antologie e in riviste. Tra i riconoscimenti maggiori ottenuti dai suoi libri si ricordano il Premio Schiller (ottenuto per tre volte: 1986, 2000, 2010), il Premio Montale (1986), il Premio Dessì (2009), il Premio Ceppo Pistoia (2011); per l’insieme dell’opera, il Premio Gottfried Keller (2007), il Premio Svizzero di Letteratura (2013) e il Premio Napoli (2013).